Buone Vibrazioni a tutti.
Da molto tempo Martina e io ci occupiamo di suoni e vibrazioni applicati a percorsi di consapevolezza ed all’auto-guarigione.
Per attuare ciò utilizziamo, oltre alla voce che è lo strumento più antico e versatile esistente in natura, molte tipologie di strumenti etnici e moderni. I primi ci danno la potenza della tradizione, gli altri la precisione della tecnologia.
Tra i tanti strumenti che utilizziamo ci sono le campane tibetane. Sono strumenti molto potenti che, se messi in vibrazione in corrispondenza dei diversi centri energetici o chakra, hanno la straordinaria capacità di riequilibrare e riaccordare le disarmonie e gli squilibri dei corpi sottili e, di conseguenza, del corpo fisico.
Negli ultimi anni abbiamo conosciuto le ciotole armoniche di Albert Rabenstein e ce ne siamo innamorati in particolar modo per la loro precisione nello sviluppo armonicale.
La loro unicità sta proprio nella corretta proporzionalità armonica che si sviluppa da un suono fondamentale che non è troppo enfatizzato, lasciando spazio alla naturalezza dei suoni armonici quasi privi di spurie.
In questi strumenti, che possiamo definire opere d’arte, si possono notare gli studi in ingegneria meccanica di Albert che lavora con i metalli da una vita, data anche la sua tradizione familiare che di questo si occupa da molte generazioni.
La precisione di questi strumenti ci permette di agire sulla parte energicamente disarmonica, in modo chirurgico, scegliendo la tipologia della ciotola e quindi la frequenza fondamentale con i suoi relativi armonici proporzionali come si farebbe nella scelta di un giusto bisturi.
Martina ed io, nei bagni vibrazionali sia individuali che di gruppo agiamo nei campi morfogenetici portandoci in uno stato di coscienza non ordinaria che potremo definire autoipnosi. Questo ci permette di comunicare tra noi due e con il gruppo, in una modalità di trasmissione telepatica nell’ordine delle onde cerebrali Alpha/Tetha ed entrando dunque nel campo aurico creato dal gruppo o dalla singola persona.
E’ una comunicazione che avviene in modo naturale tramite vibrazioni, che però vanno oltre al normale range del nostro organo vestibolare che sappiamo variare dai 20Hz ai 20 Khz. Le principali onde cerebrali, misurabili facilmente con un Elettroencefalogramma, fanno parte degli infrasuoni, sono cioè al di sotto dei 20Hz.
Utilizziamo da molto tempo e ne siamo tra i pionieri, l’accordatura con il La Verdiano a 432Hz. Con questo tipo di accordatura disponiamo di un naturale tappeto armonico come veicolo essenziale per far viaggiare e distribuire l’intenzione consapevole, elemento indispensabile nella realizzazione di quell’armonia a cui ambiamo per la salute di tutto il nostro essere, inteso come unità inscindibile di corpo, mente, anima e spirito.
Grazie agli amici Ari Lusenti ed Andrea Tosi, persone dotate di speciale sensibilità, abbiamo potuto selezionare tra le tante ciotole quelle con frequenze intonate con accordatura di base a 432Hz.
Con un La a 432Hz avremo come conseguenza armonica Pitagorica un Do a 256Hz che portato ad ottave inferiori, dimezzando quindi la frequenza, diverrà un Do a 8Hz. Questa è la frequenza d’incrocio tra lo stato Tetha (dai 4 agli 8Hz) e lo stato Alpha (dagli 8 ai 14Hz). In questa gamma di onde cerebrali noi ci troviamo in stati di profonda esperienza creativa e meditativa, contrariamente allo stato di veglia, cioè di onde Beta che vanno dai 14 ai 30Hz.
Il suono come vibrazione, onda, è quindi il mezzo migliore per far risuonare in armonia ogni nostra cellula. Le energie sottili possono quindi collocarsi in un chakra o centro energetico o ganglio come in un punto di agopuntura o un punto marma ayurvedico ma, allo stesso tempo, pensandole appunto come campi morfogenetici, possono essere non localizzate, non avere posizione spazio temporale e quindi trattate, attraverso le frequenze, in base alle necessità operative.
Ecco allora che le ciotole armoniche di Albert diventano strumenti preziosi che rispondono a queste nostre esigenze. Usando pensieri, parole intese come mantra, preghiere, suoni caricati della nostra intenzione consapevole, possiamo agire su ogni nostro singolo campo che, consapevolmente, riceverà l’informazione adatta alla sua armonizzazione.
L’energia sprigionata da questa naturale relazione tra coscienza e campi coscienti può essere definita potenzialità dell’immaginazione creativa; l’immaginazione impregnata di intenzione crea, orientata consapevolmente, un monoideismo che rende plastico il pensiero, realizzandone infine la forma.
In poche parole il pensiero informato diviene suono informante e forma stessa.
Buone Vibrazioni a tutti.
Giordano e Martina